La condizione di intestino irritabile che può essere dato dalle intolleranze alimentari, dallo stress, da una dieta sbagliata, è debilitante. Chi soffre di questa condizione sa bene che mangiare fuori, partire per un viaggio, studiare o doversi concentrare, sono situazioni che ci mettono a dura prova.
Come già scritto in un altro articolo del mio blog, i sintomi che si manifestano sono molteplici e non tutti soffrono degli stessi. Io per esempio, ho sofferto, e tutt’ora alcuni sintomi li ho ancora, di:
- pancia gonfia
- crampi addominali,
- difficoltà di concentrazione,
- iperacidità, stanchezza,
- tachicardia,
- insonnia,
- naso che cola.
Ad oggi so riconoscere questi sintomi come conseguenza dell’irritazione intestinale. Mi ci sono voluti 15 anni della mia vita per riuscire ad arrivare a questo. Quindi non allarmatevi se non ci siete ancora arrivati. La cosa fondamentale è imparare ad Ascoltarsi.
I medici vi potranno aiutare, ma siete voi che vi conoscete, che sapete cosa avete, quando e com’è. Quindi la prima cosa da fare è imparare a riconoscere i sintomi e metterli insieme.
Come fare?
Per prima cosa, leggete il mio blog che potrebbe aiutarvi in tal senso XD!
Scherzi a parte, la prima cosa che possiamo fare, è prendere una bella agenda, di quelle che regalano in banca a fine anno che tanto non ce ne facciamo niente. Ammettetelo, ce l’avete anche voi abbandonata in qualche cassetto dell’anno 2018, che vi dispiace buttare perchè nuova ma che non userete mai.
Sull’agenda andremo ad annotare tutto quello che mangiamo durante il giorno e i sintomi che abbiamo o che vediamo comparire. Ovviamente deve essere fatta per un mese di tempo, in modo da vagliare tutti gli alimenti mangiati e avere un quadro generale della nostra dieta. Dopodiché se siete bravi con excell potete riportare tutto in una tabella e iniziare a filtrare per sintomi, in modo da avere un’idea della rosa di alimenti. E da lì adoperarvi per la vostra guarigione.
Individuati così gli alimenti potete provare per 7/10 giorni ad eliminarli e poi a reintrodurli uno alla volta. Vi assicuro che se viene eliminato l’alimento colpevole i sintomi si affievoliscono notevolmente già dopo qualche giorno.
Insomma una classica dieta ad eliminazione fai da te. Ovviamente il diario va benissimo da sottoporre ad un medico che vi segua nella dieta.
Io ho iniziato da sola, dopo diversi esami, ho iniziato ad eliminare glutine, lattosio e tutto quello che conteneva istamina. Sono migliorata molto, tutti gli attacchi intensi che avevo prima sono spariti o diminuiti parecchio. E’ lì che ho capito che la mia guarigione sarebbe passata dallo studio dell’ intolleranza alimentare.
Ovviamente nel frattempo ho continuato a cercare un medico che mi aiutasse a guarire ulteriormente. La dieta mi aveva aiutato tanto, ma non ero sicura al 100%, in quanto avevo eliminato davvero molti alimenti, quindi volevo capire bene quali fossero a darmi fastidio. Ed è così, durante la ricerca che sono arrivata all’omeopatia. Non volevo farmaci, in quanto, se era legata alle intolleranze, il tutto si riduceva al cibo e dovevo agire sulla causa se volevo un miglioramento definitivo o comunque che avrei potuto mantenere.
Quindi regola n.1 : Ascoltatevi! Gli unici che possono capire meglio di tutti siete voi! Nessun altro può sapere cosa provate e come vi sentite. Quindi iniziate con l’ascoltarvi e prendere coscienza di voi e delle vostre problematiche. Poi chiedete aiuto ad un professionista che vi accompagni nella guarigione.