Omeopatia, c’è chi la ama e chi la odia. Chi pensa che faccia miracoli e chi non ci crede. Io sono nel mezzo. Quando l’ho approcciata non avevo un giudizio a riguardo. Come per tutte le cose preferisco prima provarle e poi farmi un’idea. Quindi dopo anni passati a provare tutti i rimedi naturali possibili per il mio colon irritato, mi sono avvicinata all’omeopatia. Ero determinata a provarle tutte finché non avessi, se non risolto, almeno migliorato di molto la mia pancia intollerante, e quindi ho provato anche questa.
Per poter comprendere appieno l’omeopatia bisogna abbandonare le convenzioni della medicina scientifica. L’approccio stesso dell’omeopatia è diverso, inclusivo e indagatore a 360°. Per curare l’omeopatia deve capire qual è la causa. Curare solo il sintomo non risolverà il problema. Ma esso si ripresenterà, se non uguale in altra forma, ma non sparirà. Mi sembrava un ottimo approccio per le intolleranze. In quanto difficilmente diagnosticabili e riscontrabili con la medicina tradizionale.
VISITA OMEOPATICA
Ho preso appuntamento da un omeopata e sono andata. Senza troppe aspettative, mi sono detta che al massimo non sarebbe cambiato nulla, in ogni caso, male non avrebbe fatto.
La visita medica è iniziata con una bella chiacchierata sui miei sintomi, la mia storia in modo da capire un po’ la mia situazione.
E’ proseguita con l’illustrazione del metodo omeopatico su cui si basava la sua pratica, e come l’omeopatia affronta la malattia per poi curarla. Ma di questo parlerò meglio in altri articoli.
Insomma dopo 50 minuti di chiacchiere siamo passati al test dell’ o-ring. Ovviamente tutto quello che scriverò non è riconosciuto dalla medicina tradizionale, ma questo non vuol dire che non funzioni e che siano solo baggianate.
Il test consiste nel chiudere a cerchio il pollice e l’indice per testare la forza che uno impiega per tenerle chiuse. Nella mano opposta si tengono in mano tutta una serie di fiale di possibili cibi intolleranti e si testano. Il medico cercherà di aprire le due dita che si ha chiuso a cerchio, se l’alimento che si tiene in mano è nocivo per il vostro organismo voi non avrete la forza di tenere le dita chiuse. In questo modo si individuano gli alimenti che non vi fanno bene e che bisogna eliminare dalla dieta.
Sicuramente molti non ci crederanno, il fatto è che l’ho provato su me stessa, sui miei familiari che anche loro avevano perennemente l’intestino in subbuglio e ha funzionato. Individuando i cibi che si tolleravano meno ed escludendoli sono migliorati molto. I miei parenti non hanno più avuto i fastidiosi problemi di colon irritabile per la loro gioia.
OMEOPATIA: RISULTATI
Per quanto mi riguarda il mio percorso è meno facile. Ho eliminato gli alimenti usciti, ma purtroppo il mio intestino è molto infiammato e se mangio per un prolungato tempo sempre gli stessi alimenti diventa intollerante ad essi. Ovviamente queste sono transitorie, basta eliminarle per 1 mese e posso ricominciare a mangiarle. Ma devo comunque alternare molto senza fossilizzarmi sui 3 alimenti che so che non mi danno problemi.

Oltre al test, ci sono fiale o opercoli omeopatici da prendere per aiutare il corpo a curarsi, a guarire e a ritrovare un suo equilibrio. La strada intrapresa è quella giusta, ma per dei risultati definitivi dovrò attendere un po’ di tempo. La situazione è comunque molto migliorata rispetto al passato. Ma di strada da fare ce n’è ancora molta. L’importante è non arrendersi mai e continuare a cercare il proprio benessere.