L’intolleranza si sa, ci mette a dura prova sempre. E a tavola è lì che si scatena il vero dramma. A chi poi non piace cucinare è una vera e propria sfida quotidiana. Vi assicuro però che anche con la dieta più stretta si può sopravvivere e cucinare cose sfiziose. Quello che ho capito con le intolleranze, è che è necessario cucinare in casa tutto. Solo così si possono scegliere gli alimenti giusti e sapere realmente quello che si sta mangiando.
Se come me, avete sempre amato cucinare e soprattutto sperimentare, il dover escludere determinati alimenti dalla dieta, vi darà lo stimolo per studiare nuove ricette e provare nuovi alimenti e nuovi mondi che prima non avevate mai preso in considerazione.
Chi, come me, è intollerante al glutine avrà a disposizione una miriade di surrogati senza glutine da poter provare. Ormai sul mercato si trova di tutto, dalla farina di Quinoa, al Tef, al grano saraceno. E per chi fosse intollerante al frumento esistono un sacco di farine di grani antichi, oltre al marchio Kamut, che hanno un basso indice glutinico e che non sono poco lavorate, quindi molto più digeribili e sopportabili (es. Saragolla, Tumminia,Verna, Frassineto..).
Con tutte queste farine non ci si annoia di certo tra i fornelli e le sperimentazioni che si possono fare sono tantissime!
Diventa più complicato quando oltre al glutine, avete un’intolleranza marcata al latte e tutti i suoi derivati. Diciamolo chiaramente, non c’è niente in commercio che possa sostituire il formaggio o il gusto del latte. Ma qualcosa di alternativo c’è. I latti vegetali per esempio, sono molteplici e hanno anche un buon gusto. Oltre al classico riso, si trova la mandorla, la nocciola, la noce, il cocco. Insomma un bel tazzone di latte vegetale al mattino da mangiare con i cornflakes e si parte alla grande! Per il burro, l’olio o la classica margarina vanno sempre bene e fanno il loro dovere.
Più difficile è sostituire i formaggi. Chi come me li ha sempre adorati, e più erano gustosi e meglio era, doverci rinunciare è stata dura. L’intolleranza alle proteine del latte è abbastanza dura. Ultimamente ho provato i formaggi vegani. Che ovviamente non sono veri formaggi, sono a base di olio di riso, cocco, soia e anche di frutta secca, mandorle o anacardi. Sono fermentati o lavorati per dargli l’aspetto dei veri formaggi. Il gusto ovviamente è ben lontano dagli originali, ma ne ho comunque trovati di molto piacevoli, ultimamente sto provando quelli della Violife, e utilissimi da utilizzare sulle pizze o negli sformati e nelle paste al forno per dare un po’ di morbidezza e un leggero gusto.
Insomma visti tutti i prodotti alternativi sul mercato direi che si può dare via libera alla fantasia e provare nuove ricette, sostituendo gli alimenti proibiti con quelli permessi. Vi assicuro che il risultato sarà ottimo e tutti i commensali li apprezzeranno!